Disclaimer

Eva Saroglia non è medico nè psicologa, perciò le informazioni contenute in questo sito non intendono sostituire in nessun modo figure sanitarie professionali. I testi sono scritti dall'autrice del Blog, Eva Saroglia, e sono derivati, a titolo personale, dalle sue esperienze e dai suoi studi e come tali devono essere recepiti.

Professione intellettuale disciplinata dalla legge n.4/2013 e non da ordini e collegi.

venerdì 27 gennaio 2012

Pulire i cristalli con acqua e sale


Questo è il metodo di pulizia forse più usato dalle varie persone, insieme al metodo con la sola acqua che scorre.

Basta prendere un recipiente, mettervi un po' di sale grosso (ad esempio un cucchiaio se è una bacinella di media grandeza), riempire d'acqua e lasciarli i cristalli in immersione per un po' di tempo.

Il tempo varia sempre a seconda della necessità... ma diciamo che un'ora almeno in media ci va.

Quando i cristalli sono puliti, li si estrae uno per uno e li si passa sotto l'acqua corrente fredda per sciacquarli e togliere eventuali residui di sale, poi li si lascia asciugare ponendoli ben distanziati tra loro su un panno di cotone (meglio se bianco), magari sul davanzale della finestra.

Attenzione però!!!
Non tutti i cristalli amano l'acqua, il sale o l'acqua e il sale insieme. I cristalli particolarmente "morbidi", cioè con valore di durezza basso, sarebbe meglio non metterli. Assolutamente da non mettere a bagno in acqua i cristalli che contengono rame, perchè potrebbero ossidarsi.
Anche i cristalli che sono morbidi all'interno, come i "Soli di pirite" o che hanno delle crepe, è meglio non bagnarli, proprio perchè le infiltrazioni di acqua e sale possono, in situazioni di sbalzi di temperatura particolarmente, allargare le crepe o proprio dissolvere il cuore morbido dei cristalli, praticamente "frantumandoli".

Per questo, il metodo del "lavandino di sale" è più sicuro oltre che ecologico...